Caratteristiche e curiosità storiche:

Questa camera regala un’esperienza unica e memorabile.

Preparatevi a dormire nella storia…e sulla storia, nel vero senso del termine. Prima dello sfollamento dei Sassi degli anni ’50 questo ambiente era un Forno in cui, oltre alla classica produzione di panetteria, le donne del vicinato portavano a cuocere le grandi pagnotte da loro impastate, pagnotte anche di 10 kg, da consumare poi in più giorni, dalla propria famiglia, che poteva essere composta anche da 10 persone. Le pagnotte venivano segnate con il famoso timbro del pane, in legno, che portava le iniziali del capofamiglia, e che al giorno d’oggi è diventato un simpatico souvenir di artigianato locale, che si può personalizzare con le proprie iniziali.

Dopo aver fatto un accurato lavoro di pulitura di detriti e di roccia refrattaria è stato portata di nuovo alla vita la roccia che reggeva il grande ripiano circolare di cottura. Sui lati è possibile intravedere tuttora la sagoma dove partiva la cupola del forno (tipica dei grandi forni a legna). Su questo rilievo roccioso è stato installato un pavimento di vetro che permette di vedere i reperti, si può dire, archeologici, su cui era stato costruito il forno.

Il letto matrimoniale è stato posizionato su questo soppalco trasparente che regala un brivido di emozione in quanto ci si sente sospesi in un capitolo di storia. Non esiste nessun’altra camera al mondo con caratteristiche simili e con una storia del genere.

Se si guarda in alto verso la finestra si può notare parte dell’antica canna fumaria, visibile anche per il colore scuro della roccia, creato dal fumo che fuoriusciva continuamente dal grande forno.

Entrambi i due ambienti sono luminosi in quanto dotati di ampie finestre, una rarità per ambienti scavati nella roccia.

Nella camera a fianco, raggiungibile da un ingresso ad arco, c’è una scrivania ed un angolo relax con poltrona e finestra con una splendida vista sulla Cattedrale.

Sempre nello stesso ambiente si accede al bagno, con una bellissima doccia avvolta nella roccia.

Il soprannome “U firn du Cidd” letteralmente significa “Il forno del mulo“, probabilmente, il fornaio veniva soprannominato “mulo” proprio per il lavoro fisicamente stancante e la mole di farina che soleva portare sulle spalle.

Si accede da un terrazzo panoramico condiviso con comode poltroncine per ammirare una vista mozzafiato che va dal Sasso Barisano alla Civita con la bellissima Cattedrale fino al Canyon Gravina e  il Parco Archeologico delle Chiese Rupestri.

 

(Cliccare sulle immagini per ingrandirle)

 

 

 

 

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Palazzo degli Abati | Matera | photo © Pierangelo Laterza

 

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